San Michele all'Adige

Comune nato dalla fusione di San Michele all'Adige e Faedo

San Michele all'Adige è un nuovo comune nato il 1° gennaio 2020 dalla fusione dei borghi di San Michele all'Adige e Faedo.

San Michele all'Adige

San Michele all'Adige era luogo di sosta per i numerosi viandanti che passavano per la Piana Rotaliana: quello che rimane oggi di quel traffico è l’antico complesso dell'Albergo Aquila Nera, ricordato già nel xv secolo, dove, tra gli altri, fecero sosta gli ambasciatori veneziani diretti alla corte di Federico III (1492).

La candida facciata della chiesa barocca, inserita negli edifici del vecchio monastero agostiniano, è ciò che cattura l'occhio di chi arriva a San Michele all'Adige sia da nord che da sud. Il complesso monumentale della chiesa di S. Michele Arcangelo, è uno dei più significativi esempi di arte barocca della regione.

A fianco del complesso si trova l’Istituto agrario di San Michele - Fondazione Edmund Mach, centro di eccellenza per la ricerca, la formazione e la divulgazione della viticoltura. Vicino a questo sorge un altro centro di eccellenza, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, esempio unico di raccolta di testimonianze della cultura popolare locale

Unita all'indiscussa risonanza enologica internazionale dell'Istituto Agrario, troviamo anche l'Istituto per la Tecnologia del legno, facente capo al CNR e oggi aggregato nell'Invalsa, dove si sperimentano le più sofisticate tecnologie per l'utilizzo e la lavorazione dei legni.

Faedo

Sulla sinistra orografica del Fiume Adige, in posizione sopraelevata e strategica, il paese di Faedo domina la Piana Rotaliana Königsberg, permettendo di scorgere l'intera Valle dell’Adige da nord a sud.

Il piccolo borgo di stampo medioevale, dal fascino senza tempo e con le sue suggestive viuzze, si presenta come un agglomerato di case molto raccolte, simbolo di in un’antica ricerca di reciproca difesa. La sua nascita si ricollega agli insediamenti dei minatori (canopi), che per diversi secoli hanno lavorato nelle viscere delle montagne circostanti il paese, di cui ancora oggi permangono numerose testimonianze. Caratteristica è l’entrata nel borgo, avvolta dalle due splendide chiese: quella di S. Agata, la più antica, recentemente restaurata e risalente ai primi del 1200, e quella del SS. Redentore, del 1900.

Poco distante dall’abitato si erge il Castello di Monreale (detto anche di Königsberg), testimonianza del potere germanico,  un tempo qui insediato, che controllava la valle sottostante.

Oggi Faedo si distingue per la bellezza del suo solatio paesaggio collinare, che confina con boschi rigogliosi, e per la cura particolare dedicata alla coltivazione della vite, i cui ingressi dei filari sono impreziositi da sfumature di rose rosse.

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