Castel San Gottardo

Raro esempio di corona medievale, circondato da un alone di leggenda e mistero

Castel San Gottardo, suggestivo castello sorto in posizione spettacolare, nascosto in una fenditura nella roccia ed annidato su di una rupe a strapiombo sopra l’abitato di Mezzocorona, incanta non solo per la sua posizione, ma anche per la Leggenda del Basilisco, che si fa viva nel ritrovamento, anni fa, di impronte di dinosauri proprio lì, dove si narra che il temibile drago abbia vissuto.

Il castello è un raro esempio di corona, costruzione medievale all’interno di una caverna o sottoroccia, anticamente tra le maggiori e più imponenti di tutto il principato di Trento. Corona di Mezo è infatti il nome più antico dato al castello, solo in seguito denominato di S. Gottardo, nome con cui è conosciuto attualmente. Mezo, che si vuol far derivare dal latino medium, cioè pianura, era la denominazione generica di tutto il sottostante piano, che si estende sia sulla destra che sulla sinistra del torrente Noce.

Sicuramente l’antico castello fu edificato prima del 1181, anno in cui vengono scritte le prime notizie. La caverna, che ospita i ruderi della roccaforte, era un tempo raggiungibile a piedi dal paese, mediante un ripido sentiero che si snodava dal sottostante Castel Firmian, oggi inagibile. Il maniero è attualmente in rovina, tuttavia sono riconoscibili il portone d’entrata, sopra al quale appaiono ancora le tracce di un doppio stemma affrescato con visibile un drago, e le feritoie che difendevano l’entrata della fortezza.

Del complesso fanno parte le tracce dell’edificio destinato probabilmente ad avamposto di difesa, i resti del palazzetto principale, nel quale un tempo dimoravano i conti Firmian, i signori di Mezzocorona, e della chiesetta dedicata a S.Gottardo. Quest'ultima, dedicata al patrono del paese, fu costruita all’inizio del XIII secolo in un incavo nella roccia e divenne ben presto meta di pellegrinaggi dal sottostante paese. 

Quando la nuova concezione di vita dettata dal Rinascimento giunse nelle nostre vallate, le caverne furono abbattute in favore di più comode e signorili dimore. Così accadde anche per Castel San Gottardo, che venne abbandonato, in quanto il conte spostò la sua residenza nel palazzo fortificato ai piedi della rupe, detta appunto Castel Firmian: più confortevole, munito di una torre quadrata e di una robusta cinta merlata con profondi fossati.

Dopo il ritrovamento nella caverna delle tracce fossili di dinosauro, il castello ha acquisito grande interesse archeologico.

Bibliografia: L. Melchiori, Il castello e l’eremitaggio di S. Gottardo a Mezzocorona, Mezzocorona, 1989

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